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Kitesurf… i primi passi per giocare col vento

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Immagina una tavola da surf e un aquilone, il fascino dell’acqua e l’ebbrezza del volo. È il kitesurf. Una miscela esplosiva di salti e prodezze, sulle ali del vento e sempre in onda

Ore di fatica, tentativi, cadute rovinose. Li merita tutti. Perché alla fine, quando senti che la tavola si muove, che sei in equilibrio tra aria e acqua. Quel momento. Ti ripaga di tutto. E dove se non sulle spiagge di Maui, alle Hawaii, poteva nascere il kitesurf? È storia relativamente recente, di un po’ di annetti fa. E da allora non ha smesso di conquistare spot in giro per il mondo. Prima di provare bisogna imparare a far decollare le ali e solo dopo mettere la tavola ai piedi. Per diventare un buon kiter ci vuole pazienza, determinazione e una forma ottimale. Se da anni stai seduto dietro una scrivania, prima devi rimetterti in forma, magari con un po’ di nuoto e palestra. Questa disciplina si apprende gradualmente, cercare di bruciare le tappe sarebbe inutile. I passi fondamentali sono tre: allenamento a terra per imparare a condurre l’aquilone, body dragging – entri in acqua senza tavola – e poi si passa al kitesurf. Si inforca sicuri la tavola, si afferra decisi l’aquilone e… si vola!

Kitesurfati in spiaggia

Prima di tutto c’è la teoria fuori dall’acqua. Ma ricorda che questa minilezione non può sostituire assolutamente l’insegnamento e l’apprendimento di tecniche e manovre che si ottengono solo frequentando una scuola. Usalo come promemoria per fissare le idee subito dopo le singole lezioni o ripassare i concetti di base.

1. Prepara l’ala gonfiabile

Disponi l’ala sul terreno con le valvole rivolte verso l’alto. Inizia a gonfiare il bladder (stecca) più piccolo di un’estremità lasciando che il leading edge (il gonfiabile principale) sgonfio si orienti parallelo al vento. Dai la stessa pressione a tutte le camere d’aria. Non gonfiare l’ala poco perché a contatto con l’acqua, sicuramente di temperatura inferiore all’aria, potrebbe sgonfiarsi e sarebbe compromessa la partenza dall’acqua. Anche gonfiare troppo l’ala ha i suoi rischi: con una lunga esposizione al sole le camere d’aria si surriscaldano e l’aria, aumentando di volume, potrebbe farle scoppiare. Così, se hai lasciato l’aquilone a lungo in spiaggia, fai uscire un po’ d’aria e rigonfialo prima di riutilizzarlo. Ora rovescia la vela camminando (se provi a rovesciarla da fermo rischi di torcere il leading edge e di farlo esplodere) in posizione sopravento. Se sei in presenza di vento forte puoi mettere della sabbia sulla vela per fermarla a terra. L’ala è correttamente riposta a terra quando il bladder centrale piegato dal vento è parallelo a esso.

2. Sistema i cavi

Srotolali camminando a marcia indietro sopravento (sottovento) all’ala, appoggia il boma a terra e, partendo dalle prelinee, cammina verso l’ala tenendo quattro cavi separati tra le dita e il quinto filo tra le gambe.

3. Allaccia i cavi all’ala

È arrivato il momento di allacciare i cavi all’ala ricordando che le linee segnate normalmente di colore rosso vanno sul tip sinistro e quelle verdi sul tip destro. Per le ali dotate di cinque cavi, le linee centrali (front-line) provenienti dal depower vanno collegate ai nodi posti sul leading edge, le linee esterne (back line) vanno collegate ai nodi posti nel trailing edge (bordo d’uscita) e il quinto cavo si attesta al centro del leading edge in un punto unico, o biforcandosi in due punti. Dal lato boma il cavo va passato in un anello di controllo e poi col depower nel foro centrale del boma, per poi essere assicurato al trapezio e utilizzato come sicurezza.

4. Impugna il boma

Fai attenzione ad afferrare il boma in modo corretto cioè con la mano sinistra il lato sinistro della sbarra. Le braccia devono rimane distese, con la barra perpendicolare al corpo e con le mani aperte approssimativamente alla larghezza delle anche. Se vuoi sollevare l’ala a sinistra fletti il braccio sinistro, tirando il boma verso di te, senza girarlo; stessa procedura se vuoi sollevarla a destra. Se c’è molto vento i movimenti devono essere dolci; al contrario se il vento è debole devono essere più decisi. Per girare devi semplicemente mettere in tensione tutte le linee.

5. Decolla

Il vento ideale è di 8-12 nodi. È meglio avere l’ala da subito rivolta verso l’acqua. Se il vento viene da destra (mure a dritta) tieni l’ala verticale, con l’estremità sinistra verso l’alto e l’altra verso terra, afferrandola per il bordo di entrata. Dai trazione con la mano sinistra per far sollevare l’ala con la giusta lentezza; se il vento è generoso si alza senza indugio, altrimenti necessita un po’ di sensibilità in più. Mai applicare una coppia eccessiva alla barra: con vento buono un’azione robusta porterebbe l’ala lungo un arco obliquo, con effetti più o meno gravi; in caso di vento avaro, manderebbe la vela in stallo con caduta della stessa sulla sabbia.

In acqua, pronti al via!

La convivenza di ala e tavola da gestire insieme non sarà immediata, soprattutto se ci sono le onde a complicare il tutto.

1. Alza l’aquilone da terra e vai

Solleva la vela da terra mettendola al bordo della finestra di volo, con una mano prendi la tavola ed entra in mare. Ricordati sempre che il kite deve restare a 30 metri da te, quindi per stare tranquillo devi entrare in acqua fino a 40-50 metri in modo che, se sbagli la manovra, al massimo fai un tuffo in acqua e non sulla terra. E soprattutto controlla sempre che davanti a te non ci sia nessuno.

2. Gambe al petto e piedi negli strap

Una volta in mare, a 40-50 metri, tenendo la vela a ore 13 con una mano, prendi con l’altra lo strap posteriore della tavola, rannicchia le gambe verso il petto e infila prima il piede anteriore, successivamente quello posteriore. Questa manovra va fatta abbastanza rapidamente, prestando attenzione che la vela non cada in acqua e dando uno sguardo veloce alla tavola per infilare i piedi. Quindi guarda di nuovo la vela. Se indossi un giubbotto galleggiante è meglio e fai meno fatica.

3. Spingi la vela a ore 11

Una volta che hai i piedi negli strap e la vela è in aria, mandala leggermente dalla parte opposta rispetto al punto di partenza, a ore 11, e poi spingi in basso il kite nella direzione di partenza. La vela ti solleverà sulla tavola, mentre dovrai continuare ad alzarla e abbassarla soltanto nella direzione di navigazione, senza farla andare dalla parte opposta.

Là dove soffia Eolo

L’azione fondamentale per praticare il kitesurf è domare e sfruttare il vento

Zona di massima e media potenza
È quella contrassegnata in arancio intenso che va sbiadendosi nelle zone di media e minore potenza. Tanto più rapidamente si muove l’aquilone nella zona di potenza, maggiore sarà la trazione ottenuta.

Bordi di finestra
Delimitano la zona di trazione nulla.

Vento d’avanzamento
È ciò che “senti” quando, in assenza di vento, corri in qualsiasi direzione. Ha intensità pari alla velocità della corsa e direzione opposta.

Vento reale
È quello che “senti” in assoluta immobilità. Ha intensità e direzione definite l’una in nodi e l’altra con i quattro punti cardinali.

Zenith
In questa posizione l’aquilone non prende vento ed è facile manovrarlo.

Sopravento/sottovento
Si è sopravento/sottovento a qualcuno o qualcosa se si è investiti dal vento prima/dopo.

Power zone
Zona della finestra di volo in cui l’ala sprigiona la massima potenza.

Tutti a scuola

Al lago o al mare, quel che conta è l’istruttore. Per fare kitesurfing è sempre bene affidarsi a una scuola specializzata. In Italia i centri dove è possibile imparare sono davvero tanti. Cerca quello più vicino a te.

Abruzzo – Rad Moves Club, L’Aquila – tel. 0862/404574
Calabria – Gizzeria Kite School – tel. 320/9521078
Campania – Action Bay, Napoli – tel. 348/3707521
Emilia Romagna – Kite Surfin Shop School, Milano Marittima (RA) – tel. 0544/993045
Friuli – Island Kitesurfing Centre, Lignano Pineta (UD) – tel. 0431/422248
Lazio – Ark Flyin Boyz, Roma – tel. 328/9711978, 335/6494682
Liguria – CentroSurf Club, Genova – tel. 010/312654
Lombardia – Morgan, Como – tel. 031/655315
Marche – Gruppo Kitesurfing Lega Navale Italiana, San Benedetto del Tronto (AP) – tel. 347/5342873
Puglia – Vento Fresco, Grottaglie (TA) – tel. 099/5639867, 3475120101
Sardegna – Silvestri Sport e Travel, Isola dei Gabbiani – Palau (SS) – tel. 0789/704053
Sicilia – W Point Surf School, Catania – tel. 0953/381636
Toscana – PM Kite Surfing, Sesto Fiorentino (FI) – tel. 055/442618
Veneto – Kiteclub Malcesine del Garda, Verona – tel. 335/8224300

A mostrarci i fondamentali del kitesurf è la pluricampionessa del mondo Gisela Pulido. In foto ritratta quando aveva appena 13 anni

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